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Pisa la torre


 

Torre pendente

La costruzione - La storia.
I lavori iniziarono il 9 agosto 1173 (anno 1174, secondo il calendario pisano, in cui l'anno iniziava il 25 marzo). Come era solito fare con i fari e con le costruzioni adiacenti al mare in genere, le fondamenta vennero lasciate a riposare per un anno intero.

Alcuni studi tra i più recenti attribuiscono la paternità del progetto a Diotisalvi, che nello stesso periodo stava costruendo il battistero. Le analogie tra i due edifici sono infatti molte, a partire dal tipo di fondazioni. Altri suggeriscono invece Gherardi, mentre secondo il Vasari i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano. La tesi del Vasari, oggi ritenuta priva di fondamento, fu invece ritenuta valida soprattutto dopo il ritrovamento nelle vicinanze del campanile di una pietra tombale col nome del Bonanno, che oggi si trova murata nell'atrio dell'edificio; inoltre nell'Ottocento fu rinvenuto sempre nei dintorni un frammento epigrafico di materiale rosa, probabilmente un calco su cui venne fusa una lastra metallica, che attualmente trova collocazione sullo stipite della porta di ingresso dell'edificio. Su tale frammento si legge, ovviamente rovesciato: "cittadino pisano di nome Bonanno". Tale calco con tutta probabilità era relativo alla porta regia del Duomo, distrutta durante l'incendio del 1595.

La prima fase dei lavori fu interrotta a metà del terzo piano, a causa del cedimento del terreno su cui sorge la base del campanile. La cedevolezza del terreno, costituito da argilla molle normalconsolidata, è la causa della pendenza della torre e, sebbene in misura minore, di tutti gli edifici nella piazza.

I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di Giovanni di Simone e Giovanni Pisano, aggiungendo alla costruzione precedente altri tre piani. Nel tentativo di raddrizzare la torre, i tre piani aggiunti tendono ad incurvarsi in senso opposto alla pendenza.

Il campanile fu completato alla metà del secolo successivo, aggiungendo la cella campanaria.

La leggenda.
Nell’anno del signore 1367 il 23 di maggio, a pochi mesi dalla grande inaugurazione della maestosa torre campanaria della cattedrale di Santa Maria Assunta in quei di Pisa, la popolazione si svegliò di soprassalto udendo un gran frastuono. Accorsi in piazza duomo, luogo del gran baccano, furono presi da sgomento perché tra le polveri e il ciel ancor notturnino, la loro torre che si addormentò dritta, si svegliò pendente. Ad occhio ben esperto, dopo analisi accurata, si capì che la gran torsione fu data da una pietra trafugata. E si sa come sono questi toscani, orgogliosi e fieri della propria patria; sempre capaci di puntare il dito contro le città nemiche al primo sospetto di complotto. A buon intenditor poche parole si usa dire ed infatti subito si accusò i primi nemici, quelli storici ed eterni: lucchesi e livornesi. E tra calunnie e mal dicenze a godere eran i gigliati che facevano da giudici e spettatori.
Struttura.
La struttura del campanile incorpora due stanze. Una alla base della torre, nota come sala del Pesce, per via di un bassorilievo raffigurante un pesce. Tale sala non ha soffitto, essendo di fatto il cavo della torre. L'altra invece è la cella campanaria, al settimo anello. Delimitata dalle mura del camminamento superiore, è anch'essa a cielo aperto e al centro, tramite un'apertura, è possibile vedere il pian terreno della torre. Sono inoltre presenti tre rampe di scale: una ininterrotta dalla base fino al sesto anello, dove si esce all'esterno; una, a chiocciola più piccola che porta dal sesto anello al settimo; infine una ancor più piccola, sempre a chiocciola, che porta dal settimo anello alla sommità.

 


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