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Abbiamo imparato a mangiare meglio


 

Gli italiani sono più attenti all'alimentazione e ai cibi che acquistano; il 52% leggono le etichette,il 54% hanno modificato le scelte alimentari in nome della tutela dell'ambiente,il 55,5% seguono la dieta mediterranea,il 48,5% hanno ridotto il consumo di piatti ricchi di zucchero,il 60% di sale,il 58% il consumo di bevande gassate,il 53% e il 36% consuma meno carne. Lo dice un'indagine della società Metrica Ricerche su 1.007 persone. Le donne sono più attente alla salute e alla qualità del cibo,oltre che all'impatto ambientale dei consumi. Anche i mesi di pandemia confermano che il nostro rapporto con il cibo sta cambiando in meglio,nonostante le difficoltà economiche. Uno studio dell'Istituto di Ricerca socio-economica Censis conferma la tendenza generale: il 66,7% degli italiani farà sempre più attenzione all'impatto dei cibi sulla salute e mano al gusto. Il 71,4% pensa che quando tv,radio,giornali e testate web parlano di alimentazione,dovrebbero concentrarsi sui cibi che aiutano a vivere più a lungo e in buona salute. Ne sono più convinti gli anziani (il 76,8%),ma la percentuale è alta anche tra i Millenial (il 63,5%). Infine,siamo anche meno spreconi: buttiamo via il 25% in meno di cibo,secondo il rapporto Waste Watcher 2020,che calcola 1,5 miliardi di risparmiati in Italia in 1 anno. Gettiamo infatti ancora 4,9 € a settimana di cibo nella spazzatura,ma erano 6,6 fino a 1 anno fa. 

 

 

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