Passa ai contenuti principali

Perché l'elefante ha le zanne?


 

Per scavare nel terreno,smuovere gli ostacoli e sopratutto per manifestare agli altri individui del branco vigore e forza. Le zanne per gli elefanti rappresentano un simbolo sessuale o di rango e nelle specie asiatiche (Elephas maximus) sono presenti solo nei maschi,mentre in quella africana (Loxodonta africana) appaiono anche nelle femmine,anche se decisamente meno possenti. Dal punto di vista anatomico,si tratta di incisivi allungati che fuoriescono da alloggiamenti situati nella mascella superiore. Non sono però i denti più importanti per gli elefanti. Il primato spetta ai molari (grandi quanto un guantone da box) che sono considerati denti vitali perché servono all'elefante per triturare le fibre coriacee della vegetazione di cui si nutre. I molari sono fra l'altro protagonisti di un originale ricambio che avviene ogni 10 anni: come se scorressero su un nastro trasportatore,i nuovi denti spuntano in fondo alla bocca e lentamente si spostano in avanti per sostituire via via quelli “vecchi” e consumati.

Orecchie. Sono larghe e sottili per aumentare la superficie a contatto con l'aria e ottimizzare la loro funzione di termoregolazione. Usate come ventaglio,sono ricche di vasi sanguigni e permettono di raffreddare la temperatura del sangue che circola localmente a quella corporea.



Zanne. Sono incisivi allungati che fuoriescono da profondi alloggiamenti nella mascella superiore. La zanna più lunga misura 3,11 m e pesa 94 kg. Per colpa dell'avorio,gli elefanti sono stati decimati e la specie oggi è a rischio di estinzione in molte parti dell'Africa.



Proboscide. E' un prolungamento del labbro superiore unito al naso,formato da oltre 150.000 muscoli. Ha una funzione pensile grazie all'estremità digitiforme,ma è anche un organo di contatto nelle relazioni sociali. Serve per aspirare l'acqua da bere e portarla in bocca (fino a 160 l al giorno).

Testa. Il cranio rotondeggiante è leggero grazie a numerose cavità piene d'aria. Nell'elefante africano è appiattito sulla fronte,mentre in quello asiatico ha una forma molto incurvata.

Pelle. Di colore grigio e cosparsa di pochi peli,è spesso ricoperta di uno strato di fango secco. Esso si forma dopo che l'animale si è rotolato nelle pozzanghere e serve a proteggerla dal Sole e dagli insetti.

Corpo. Massiccio,può pesare sino a 6.500 kg e misurare fino a 7,5 m di lunghezza e 4 di altezza. I maschi sono in genere più grossi delle femmine e l'elefante africano è più grande di quello asiatico (pesa sino a 5,5 t).

Zampe. Hanno 5 dita racchiuse in un involucro adiposo,che permette di ammortizzare il peso dell'animale. Le zampe posteriori hanno 4 unghie visibili,mentre quelle anteriori ne presentano solo 3.

Coda. Sottile e con un ciuffo di peli lunghi,grossi e rigidi all'estremità per scacciare le mosche quando viene sventagliata,è portata eretta durante la fuga per segnalare ai compagni il pericolo e indurli a scappare. 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Pisa la torre

  Torre pendente La costruzione - La storia. I lavori iniziarono il 9 agosto 1173 (anno 1174, secondo il calendario pisano, in cui l'anno iniziava il 25 marzo). Come era solito fare con i fari e con le costruzioni adiacenti al mare in genere, le fondamenta vennero lasciate a riposare per un anno intero. Alcuni studi tra i più recenti attribuiscono la paternità del progetto a Diotisalvi, che nello stesso periodo stava costruendo il battistero. Le analogie tra i due edifici sono infatti molte, a partire dal tipo di fondazioni. Altri suggeriscono invece Gherardi, mentre secondo il Vasari i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano. La tesi del Vasari, oggi ritenuta priva di fondamento, fu invece ritenuta valida soprattutto dopo il ritrovamento nelle vicinanze del campanile di una pietra tombale col nome del Bonanno, che oggi si trova murata nell'atrio dell'edificio; inoltre nell'Ottocento fu rinvenuto sempre nei dintorni un frammento epigrafico di material

Le Prugne rosse

  L'estate piena è la stagione eletta di questo frutto dolce e succoso,dalla polpa ricca di vitamine A e C e di potassio ,giunto nell'area del Mediterraneo dal Medio Oriente già al tempo dei Romani (150 a. C). Tra tutte le varietà esistenti,quelle di colore rosso sono grandi dispensatrici di antociani ,sostanze che,oltre a combattere i radicali liberi responsabili dell'invecchiamento cellulare,svolgono un'azione antisettica che aiuta a tenere lontane le malattie di origine batterica e virale. In pasticceria,le prugne hanno il dono di aggiungere una nota acida alle farciture e,se rosse,di contrastare felicemente anche a livello cromatico con sfoglia,creme e panna. Le varietà di questo colore sono un po' più zuccherine di quelle gialle e verdi: meglio tenerne conto! Biancastre sono il top Al momento di acquistarle,controlla che tutti i frutti siano ricoperti di una patina bianca e cerosa. E' garanzia di freschezza e denota un giusto grado di maturazione: per eli

Animali creduti estinti

  A nimali: aumentano gli elefanti e tornano specie estinte   La Foca Monaca di nuovo nel Tirreno Dopo oltre lunghi 60 anni di assenza,il 2020 segna l'eccezionale ritorno della Foca Monaca nelle acque del nostro Mar Tirreno . Lo scorso giugno,infatti,i ricercatori dell' ISPRA l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale,hanno potuto accertare la presenza di questo rarissimo mammifero marino lungo le coste dell'Isola di Capraia,nel cuore del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Questo è un ambiente ideale per la Foca Monaca e,dopo le diverse segnalazioni dei mesi estivi,a ottobre è stato registrato un ulteriore avvistamento nelle acque della vicina Isola di Pianosa. La Foca Monaca (Monachus monachus) , un tempo diffusa in tutto il Mediterraneo, da tempo è minacciata di estinzione a causa delle pressanti attività turistiche e commerciali e per la pesca intensiva . Secondo gli esperti,nel Mare Nostrum ne sopravviv