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C'è del magma che risale nel cuore dell'Appennino

Il terremoto del Friuli del 1976


Il terremoto del Friuli del 1976 (soprannominato dai locali Orcolat,è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come la causa dei terremoti in Friuli) fu un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter (misura l'intensità dell'energia sprigionata da un terremoto nel punto della frattura della crosta terrestre,cioè all'ipocentro,secondo i criteri indicati dal geofisico Charles Richter ) che colpì il Friuli (regione dell'Italia nord-orientale,comprensiva degli enti di decentramento regionale di Udine,Pordenone e di Gorizia, comprendente la pianura friulana,dal fiume Livenza verso est fino al fiume Timavo),e i territori circostanti,alle 21:00 PM della sera del 6 maggio 1976,con ulteriori scosse l'11 e il 15 settembre. E' ricordato come il quinto peggiore evento sismico che abbiano colpito l'Italia del '900,dopo il terremoto di Messina del 1908 ( il sisma di magnitudo 7.1 Mw ,colpì il 28 dicembre 1908 alle 5:20/27 AM del mattino e danneggiò gravemente la città e Reggio Calabria nell'arco di 37 secondi ; ci furono tra le 60.000/80.000 vittime),il terremoto della Marsica del 1915 (terremoto di Avezzano,avvenuto il 13 gennaio 1915,fu un drammatico evento sismico che devastò la regione della Marsica,in Abruzzo,e le aree limitrofe causando 30.519 morti),il terremoto dell'Irpinia del 1980 (con magnitudo 6.9,si verificò il 23 novembre 1980 e colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale causando 3.000 vittime) ed il terremoto dell'Irpinia e del Vulture del 1930 (con magnitudo 6.7,si verificò il 23 luglio 1930 con epicentro in Irpinia,tra Lacedonia e Bisaccia. Provocando i suoi massimi effetti distruttivi nell'area appenninica compresa fra le province di Potenza,Matera,Avellino,Benevento e Foggia ; morirono 1.404 persone).



La scossa di Maggio


La zona più colpita fu quella a nord di Udine (comune di 99.613 abitanti del Friuli-Venezia-Giulia). Fu inizialmente indicato che l'epicentro della scossa era nella zona del Monte San Simcone,tuttavia questa indicazione fu smentita dagli studi successivi. Il catalogo parametrico dei terremoti individuò un epicentro macrosismico situato tra i comuni di Gemona (comune con 10.709 abitanti ; sorge a 272 m sopra il livello del mare su un conoide alluvionale alle pendici delle Prealpi Giulie : sono rilievi montuosi periferici della catena alpina, tipicamente meno alti rispetto a quelli della fascia mediana,e in particolare del monte Chiampon : è una montagna delle Prealpi Giulie,alta 1.700 m sopra il livello del mare,posta nel territorio comunale) e Artegna,nelle vicinanze della località Lessi e un epicentro strumentale localizzato più a est fra Taipana (comune friulano di 553 abitanti ; sorge a 478 m sopra il livello del mare tra i primi rilievi delle Prealpi,nel bacino del torrente Cornappo,è un torrente che nasce nella frazione di Cornappo,nel comune di Taipana,in provincia di Udine) e Lusevera,attribuendo all'evento una magnitudo di 6.5. Ci sono vari studi sull'epicentro e sulle faglie coinvolte nel sisma,non tutti concordanti. Uno degli studi più citati è quello di Aoudia e altri (del 2000) che colloca l'epicentro nel gruppo del Monte Chiampon,nei pressi di Pradielis e Cesariis. Secondo tale studio,l'origine del sisma fu una piega connessa a faglia che evolve a fagliazione cieca sotto le strutture di basamento del monte Bernadia e del monte Buia,a faglia semi-cieca sotto la struttura neogenica del monte Susans e che finisce nella piega di Rogogna. I danni furono amplificati dalle particolari condizioni del suolo,dalla posizione dei paesi colpiti,quasi tutti posti su alture, e dall'età avanzata delle costruzioni. I paesi andati distrutti non avevano riportato danni rilevanti durante la seconda guerra mondiale,a differenza di San Daniele del Friuli (comune friulano con 7.969 abitanti ; è arroccato sulla sommità di un colle a 252 m sopra il livello del mare,e domina la pianura circostante) che, semidistrutta dai bombardamenti del 1944,aveva dovuto ricostruire gran parte della sua struttura urbana ; la città pagò gravi danni al patrimonio artistico con la devastazione di chiese e antichi palazzi di fattura medioevale,e il crollo di una manciata di edifici del centro storico che provocò molte vittime. Tuttavia, ebbero meno morti rispetto ai crolli nei paesi della Carnia a ovest del Tagliamento (è il più importante fiume del Friuli-Venezia-Giulia con i suoi 170 km ed un bacino fluviale ampio quasi 3.000 kmq ; considerato l'unico dell'intero arco alpino ed uno dei pochi in Europa a conservare l'originaria morfologia a canali intrecciati,consiste in una rete di canali d'acqua intrecciati fra loro all'interno di un alveo,o letto,ghiaioso,molto profondo ed ampio. Tale morfologia è detta anche pluricursale o a rami intrecciati ) ; Cavazzo Carnico : comune friulano di 942 abitanti,si trova nella regione alpina della Carnia,a 280 m sopra il livello del mare nella piana del Tagliamento,alle falde del gruppo montuoso Picat ; Verzegnis : è un comune sparso di 839 abitanti, il territorio è interamente montano,i cui centri popolati si trovano a valle,in quanto gli edifici dopo il terremoto del marzo 1928,vennero riparati o ricostruiti con criteri antisismici,cioè con l'utilizzo di catene,la catena è un elemento strutturale di un materiale resistente a trazione : è uno sforzo a cui è sottoposto un corpo,insieme alla compressione,la flessione,il taglio e la torsione. E' il sistema di consolidamento più semplice,antico e migliore,e la sua installazione può essere reversibile,e bolzoni,per rinforzare le strutture.

La scossa,avvertita in tutto il nord Italia,investì principalmente 77 comuni con danni,anche se molto limitati,per una popolazione totale di 80.000 abitanti, provocando 990 morti e oltre 45.000 senza tetto. Anche la zona dell'alta e media valle del fiume Isonzo (lungo 136 km,ha un bacino di 3.400 kmq,di cui 1.150 kmq in territorio italiano ; caratteristico è il colore smeraldino delle sue acque che si mantiene solo con qualche attenuazione nella parte finale),in territorio jugoslavo (in Slovenia) venne colpita,interessando i comuni di Tolmino : è un comune della Slovenia con 11.626 abitanti,situato nell'alto bacino del fiume Isonzo : Caporetto : comune sloveno,appartenente alla regione statistica del Goriziano,posto al confine con l'Italia,con una popolazione di 4.079 abitanti ed un'area di 197 kmq,il comune è formato da 33 località ; Canale d'Isonzo : comune sloveno con 5.301 abitanti ed un'area di 146 kmq ; Plezzo : città della Slovenia nord-occidentale,con 1.570 abitanti,il paese è adagiato sul versante meridionale del Monte Rombon,in un'ampia conca dell'alta valle dell'Isonzo ; in totale furono danneggiati 12.000 edifici,di cui circa 4.000 distrutti durante o dopo il terremoto,ma non vi furono vittime.



Le scosse di settembre


I danni del terremoto del maggio 1976 furono amplificati da altre due scosse, a fine dell'estate. L'11 settembre 1976 la terra tremò di nuovo : si verificarono infatti 2 scosse alle 18:31 PM pomeridiane (con magnitudo 5.3), e alle 18:35 (con magnitudo 5.6). Il 15 settembre 1976,la prima alle 5:15 AM del mattino e poi alle 11:21,2 forti scosse con magnitudo 5.9 e 6.0. I comuni di Trasaghis : comune di 2.134 abitanti,sorge a 217 m sopra il livello del mare,a destra del fiume Tagliamento ; Bordano : comune di 710 abitanti,sorge a 224 m alla destra del fiume Tagliamento ; Osoppo : comune di 2.813 abitanti,si estende su una superficie di 22 kmq,il territorio è prevalentemente pianeggiante ; Montenars : comune montano di 499 abitanti,posto nella conca valliva formata dal torrente Orvenco ; Gemona,Buja,Venzone : comune di 1.935 abitanti,la cittadina sorge a 230 m sopra il livello del mare con confluenza di due importanti valli : quella del Tagliamento,che porta in Carnia,e il Canal del Ferro,è una vallata montana della provincia di Udine,attraversata dal fiume Fella,che separa le Alpi Carniche ad ovest dalle Giulie ad est,e la frazione di Monteaperta : è una frazione,ovvero un'entità amministrativa appartenente a un comune,di 219 abitanti,sorge a 659 m sopra il livello del mare,tra i rilievi delle Prealpi Giulie,le località maggiormente colpite,e furono fortemente danneggiate.


 

 

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