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L'imbalsamazione nell'antico Egitto

L'imbalsamazione è un insieme di tecniche volte a preservare un cadavere o un corpo di un animale dalla decomposizione.

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La civiltà degli Antichi Egizi fu la prima a studiare le tecniche di imbalsamazione con notevoli risultati. Gli Egizi ritenevano che la conservazione della salma potesse consentire allo spirito del defunto di riappropriarsene in tempi successivi. La pratica era diffusa anche presso gli Inca e presso altre popolazioni del Perù ( Repubblica del Perù,è uno Stato dell'America meridionale. Confina a nord con l'Ecuador,a nord-est con la Colombia,a est con il Brasile,a sud-est con la Bolivia,a sud con il Cile, e a ovest con l'oceano Pacifico),in aree climaticamente favorevoli ad operazioni di contrasto della decomposizione. I primi esempi di cadaveri che conservano parti non ossee provengono infatti da sepolture in ambienti poco adatti alla decomposizione come deserti o zone molto fredde. Gli antichi Egizi erano convinti che la conservazione dei defunti avrebbe ridato vita nell'aldilà,ai propri cari. Il cervello veniva asportato dal corpo con appositi uncini infilati nel naso e lo si buttava in quanto non lo si riteneva una parte importante. Gli organi interni venivano prelevati e mummificati a parte in quattro vasi canopi (o canopici erano usati per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la mummificazione e rappresentavano una costante caratteristica funebre egizia). Tutto il corpo veniva prima disidratato coprendolo di natron per molti giorni, poi veniva spalmato di oli resinosi. L'uomo possedeva non solo il corpo ma anche il Ka (nella religione dell'antico Egitto si riteneva che l'anima umana possa essere suddivisa in più parti : l'Akh è l'ipostasi- è ognuna delle diverse dimensioni della realtà- “luminosadell'eterna energia cosmica. Il Ba è la parte divina totalmente spirituale,riconducibile alla personalità- si intende l'insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali che definiscono il nucleo delle differenze individuali- dell'anima di una persona. E' l'essenza soggetta alla permanenza nei mondi spirituali. Esso poteva moltiplicarsi in relazione alla potenza del suo detentore. Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta. Il Ka è in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena. Cresce con l'uomo (oppure con il dio) e non lo abbandona mai. Per questo dopo la morte,deve essere pregata e ricordata dai cari del defunto. Il Ka conduce nella vita terrena a un'esistenza indipendente,è impalpabile e può superare ogni ostacolo del mondo sensibile. Il Ka indica la forza vitale di ciascun individuo. Con caratteristiche individuali molto marcate costituisce il temperamento e l'insieme delle qualità degli esseri viventi) raffigurata come un uccello a testa umana e il Ba. Il Ka si sarebbe riunito al corpo mentre il Ba avrebbe trovato dimora tra le stelle. La preparazione del defunto da imbalsamare veniva effettuata nella “casa di imbalsamazione”,in questa casa il corpo trascorreva 70 giorni prima di essere sepolto. Era importante che il corpo mummificato rimanesse uguale a quando era in vita, altrimenti il suo “Kanon l'avrebbe riconosciuto e non si sarebbe potuto riunire a lui. Il periodo dei 70 giorni deriva dal fatto che la stella Sirio (è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore ; è la stella più brillante del cielo notturno,con una magnitudine apparente pari a – 1.46 e una magnitudine assoluta di + 1.40 . Vista dalla Terra possiede 2 volte la sua luminosità ; è la seconda stella più brillante e,in una notte limpida,senza Luna e possibilmente senza pianeti luminosi,è persino in grado di proiettare a terra una leggerissima ombra degli oggetti. La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità- è la quantità di energia elettromagnetica emessa da una stella per unità di tempo,ovvero la sua potenza-intrinseca,sia alla sua vicinanza al Sole ; Sirio si trova infatti a una distanza di 8.6 anni luce) impiegava proprio questo tempo per attraversare il Duat (indicava l'oltretomba,mentre i Campi Iaru erano i luoghi dove i defunti dimoravano) sotterraneo,trascorso questo tempo ci sarebbe stata la rinascita di Sirio e,conseguentemente la rinascita del corpo. Molto chiare le parole trovate nel papiro Carlsberg risalente al 1.150 a. C. copiato da un cenotafio di Seti I. Il papiro proclama : “Sirio trascorre di solito 70 giorni nel Duat,la sua sepoltura si svolge come quella degli uomini,vale a dire è l'immagine dei giorni di sepoltura che sono per gli uomini oggi,settanta giorni che trascorrono nella casa dell'imbalsamazione,questo è ciò che si intende con la morte”. Nella civiltà occidentale l'imbalsamazione fu utilizzata soprattutto per re,soldati e guerrieri di rango defunti lontano da casa ed i cui corpi si intendeva preservare per celebrarne le esequie in madrepatria. I termini imbalsamazione e mummificazione indicano procedimenti analoghi. L'imbalsamazione (dal latino in balsamum ) che significa mettere nel balsamo,cioè in una mistura di resine vegetali (si intendono miscele prodotte da piante ) ; il processo di mummificazione era molto simile : i corpi venivano trattati con unguenti,oli e resine,poi avvolti in strati di tessuto impregnati di resine. Una delle sostanze utilizzate nell'antico Egitto per l'imbalsamazione era il natron (carbonato decaidrato di sodio ; il carbonato di sodio Na+ è un sale di sodio dell'acido carbonico,come l'idrogenocarbonato di sodio) importante per le sue proprietà di assorbire l'acqua e di conservazione. Questa sostanza veniva raccolta sulle rive del Nilo (è un corso d'acqua africano lungo 6.582 km che attraversa 8 Stati dell'Africa),nelle pozze d'acqua che residuavano dopo le piene ed evaporavano successivamente sotto il sole. Si ipotizza che a dare inizio alle tecniche di imbalsamazione in Egitto sia stata la constatazione che i cadaveri abbandonati nella sabbia calda del deserto si disidratavano,diventando meno sensibili alla putrefazione.



 

 

 

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